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5 anni fa
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 01/10/2017 – Suite Francese

Suite francese (Suite française) è un film del 2014 diretto da Saul Dibb, basato sulla seconda parte, intitolata Dolce, dell’omonimo romanzo di Irène Némirovsky, pubblicato postumo nel 2004, a più di sessant’anni dalla sua stesura.

Sono i primi mesi dell’occupazione tedesca della Francia. Nella cittadina di Bussy, la sposa di guerra Lucile Angellier attende in forzata compagnia della suocera, fredda e dispotica, le rare notizie del marito prigioniero. Intanto, Bussy viene invasa dai soldati tedeschi, che prendono alloggio nelle le case degli abitanti. Nella villa di Madame Angellier viene dislocato l’ufficiale Bruno Von Falk.

Il regista Saul Dibb decide di girare in inglese, con interpreti inglesi, una storia pensata e scritta in francese da una scrittrice ebrea nata a Kiev che aveva fatto della Francia la sua patria (e da un suo compatriota è stata tradita e mandata a morire a Auschwitz). Non è possibile considerare accessoria la scelta linguistica, perché è proprio dei francesi che parla il romanzo incompiuto di Irène Nemirovsky, di ciò che la guerra ha fatto loro, ad ognuno di loro, descritto con un pennino da comédie humaine.

In questo film, pieno di belle inquadratur, la Lucile di Michelle Williams è quello che gli altri francesi non sono più: non è una delatrice, non è un’avida, né un’ingrata. È una donna che resta umana e anzi si schiude veramente solo ora al suo essere donna e creatura umana. Come nel dialogo più importante del film, le uniche persone con cui la protagonista e il suo tenente hanno qualcosa in comune, sono l’una per l’altro. Attorno, la guerra ha rotto e corrotto.
Perchè è nella natura della guerra tirare fuori il peggio in tutti i sensi, e qualche volta i buoni diventano cattivi, gli oppressi, oppressori.

01/09/2017 – Schindler’s List – La lista di Schindler

Non certo un film di nuova uscita nelle sale, ma sicuramente un capolavoro artistico, un momento di riflessione per non dimenticare le barbarie del conflitto mondiale del 1940-1945 nel cuore dell’Europa.

La lista di Schindler (Schindler’s List) è un film del 1993 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes e dedicato al tema della Shoah.
Ispirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, la pellicola permise a Spielberg di raggiungere la definitiva consacrazione tra i grandi registi, ricevendo ben 12 nomination agli Oscar e vincendo 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia. E’ considerato unanimemente uno dei migliori film della storia del cinema.
Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al nono posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito all’ottavo posto. Nel 2004 questo film è stato scelto dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per essere preservato nel National Film Registry.
A seguito dell’enorme interesse suscitato, Spielberg utilizzò parte degli incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation, organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa cinquantaduemila sopravvissuti

01/08/2017 – Silence

L’ultimo film di Martin Scorsese, «Silence», tratto dal romanzo omonimo di Shusaku Endo, pubblicato nel 1966, ambientato nel XVII secolo.

Il regista mette in scena la storia di un giovane gesuita portoghese padre Sebastian Rodrigues, interpretato da Andrew Garfield, definito dl regista stesso come «l’esempio migliore e più luminoso di fede cattolica».

Padre Sebastian Rodrigues, insieme a padre Francisco Garupe (Adam Driver), partono per il Giappone alla ricerca del loro insegnante e mentore padre Christovao Ferreira (Liam Neeson) che dicono abbia abiurato la fede cattolica e si sia sposato.

Giunti in terra nipponica affrontano, fatiche e ingiurie, come le stesse torture che subirono molti  cristiani giapponesi. Molti di essi decisero di morire come martiri. Altri rinnegarono («calpestarono» l’immagine di Cristo) come il loro stesso maestro e così pure alla fine padre Rodrigues che, pur di salvare «qualcuno» (Cristo non avrebbe fatto, forse, la stessa cosa?), venne meno al suo orgoglio e al suo essere prete, tanto da accettare di «abbassarsi» fino all’abiura. Compiendo una scelta tormentata e difficile.

Un film di una grande potenza evocativa, Scorsese dirige abilmente un gruppo di attori bravissimi in questo film. Ottimi i dialoghi e le musiche .

Questo film non è un elogio dell’apostasia, quanto piuttosto della fede che mai smette di domandare e ricercare risposte, anche quando di fronte alle tragedie il silenzio di Dio sembra essere così opprimente.

 

10/07/2017 – Vedete sono uno di voi

l’ultimo lavoro di Ermanno Olmi «vedete, sono uno di voi» racconta il Cardinale Carlo Maria Martini, scomparso nel 2012 a 85 anni. Un profeta del nostro tempo, un uomo di spirito che ha speso fino alla fine con fedeltà la sua vocazione lasciandoci una grande testimonianza e, forse, un nostalgico vuoto che facciamo fatica a colmare.
La voce del regista ci accompagna in un viaggio fatto di immagini e memoria.

Il racconto di un cambio epocale di vocazione, ricordiamo che Martini venne strappato alle sue ricerche bibliche e all’insegnamento; Voluto fortemente da Giovanni Paolo II sulla cattedra di Ambrogio, ha aiutato a leggere attraverso la luce della Parola.
Il film è un resoconto storico sull’umanità di Martini, sulle sue origini, sulla sua infanzia e giovinezza, nonché sulla sua scelta di speciale consacrazione avvenuta all’età di dieci anni.
Un incrocio con i fatti del tempo (dal terrorismo degli «anni di piombo» fino a Tangentopoli, con tutti i conflitti, la corruzione, nonché la crisi del lavoro giunta fino ad oggi) che hanno spinto uno dei più grandi rappresentati della Chiesa cattolica a interrogarsi sul senso della giustizia, della libertà e della coscienza dentro l’orizzonte della fede.
Un ritratto del «maestro» che è stato capace di interagire con l’intelligenza non credente su temi comuni che potessero in qualche modo aprire al dialogo e al confronto.
Un’opera che attraverso la fotografia, le immagini di repertorio, la scelta di musiche appropriate invita quasi a fare silenzio, perché l’ascolto cali nel profondo, così che lo spettatore torni di nuovo a porsi quelle domande di senso che rischiano, come sempre, di essere evase.

 

10/06/2017 – Machester By the Sea

Cosa resta quando hai perso tutto nella tua vita? I tuoi affetti e tutto quello che di più caro avevi? Il senso di colpa, l’assenza o l’inutile vagare nel vuoto alla ricerca di un senso al proprio sopravvivere? Tutto questo e forse molto altro pure in «Machester By the Sea»: un bel film, giustamente candidato a sei Oscar

Lee (Casey Affleck) il protagonista  vive a Boston e lavora come «tuttofare» in un condominio, interagendo a fatica con le richieste e le idiosincrasie assurde dei condomini.
Uomo di poche parole, lascia che la sua vita scorra in maniera apatica. trovando conforto nell’alcol in cui alla sera affoga il dolore e la rabbia che si porta dentro. La morte  del fratello maggiore Joe  e l’affidamento del nipote Patrick lo costringe a ritornare in Massachusetts, luogo di origine, lasciato per dimenticare un passato doloroso Tutto cambia e migliora grazie all’aiuto inconsapevole del ragazzo, mentre uno spiraglio di luce sembra aprirsi all’orizzonte.

 

10/05/2017 – Il diritto di contare

 

locandina Il diritto di contareL’incredibile storia, mai raccontata, di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afro-americane che hanno lavorato alla NASA e che hanno collaborato a una delle più grandi operazioni della storia: il lancio in orbita dell’astronauta John Glenn, un risultato sorprendente che ha riportato fiducia alla nazione statunitense e ha segnato una svolta nella corsa verso la conquista dello spazio, galvanizzando il mondo intero.

Un trio visionario che ha attraversato tutte le barriere di genere e razza ispirando le future generazioni a sognare in grande.

Film come Il Diritto di Contare sono forse l’unica categoria che invece che portare avanti un discorso ne ratifica la sua vittoria. Non si produce un film così, non si scrive e poi racconta una storia simile, con questo tono e questa sicurezza nell’assegnare colpe e meriti, se i fatti e i problemi messi sul piatto non sono già ampiamente digeriti, discussi, accettati e inglobati dalla società che poi riceverà il film. Questo non è il cinema di rottura, è semmai quello che presenta allo spettatore l’opinione che questi già ha in una forma affascinante, per confermare il suo pensiero tramutandolo in grande epica.

La storia di queste donne, inizialmente tenute ai margini (per sesso e colore della pelle) in un ambiente di soli uomini bianchi e poi con fatica riconosciute per l’importanza e le doti che potevano dimostrare, sia raccontata con il massimo dell’epica avventurosa, non lesinando nemmeno un dettaglio della retorica filmica. Le protagoniste sono ritenute poco più di casalinghe, non capaci di calcoli complessi, gli uomini intorno a loro si stupiscono di qualsiasi cosa, i dettagli di vessazione peggiori (andare al bagno in un altro stabile) vengono rivelati al momento giusto e portano alla più simbolica delle conseguenze (l’abbattimento del cartello “White only” con una mazza), nulla si svolge come nella vita reale e tutto è esagerato perché Il Diritto di Contare non racconta davvero come Dorothy Vaughan, Mary Jackson e Katherine G. Jackson abbiano fatto carriera in un mondo di uomini bianchi, ma che cosa sentimentalmente questo abbia significato. Non è la storia dei fatti, è la storia delle emozioni che ad essi erano legate, per questo si può permettere di travisare il travisabile per strappare una lacrima in più

 

 

20/04/2016 – Risorto

Tratto dall’omonimo romanzo di Angela Hunt il film narra la storia del tribuno romano Clavio che, su incarico di Ponzio Pilato, ha il compito di trovare il corpo dell’ebreo Yeshua, il «Messia» che «le voci» dicono «risorto» e così evitare una rivolta a Gerusalemme.

Una vera e propria indagine,  narrata attraverso gli occhi di un non credente che si ritrova davanti al «mistero dei misteri», fondamento ancora oggi della fede di milioni di cristiani.

Un film ambizioso, che acquista valore solo se ci si mette nella prospettiva dello scettico Clavio: «Se fossi anch’io un valoroso soldato romano, dovrei seguire questo piccolo gruppo, quando, a rigor di logica, non ci sarebbe un senso reale in quel che dicono? Potrei davvero ricredermi?». È questa ricerca che porta il tribuno romano faccia a faccia con Gesù a essere messa a tema.

Una ricerca ancora attuale, presente in tanti uomini e donne che si trovano oggi di fronte ad uno degli interrogativi fondamentali: «Credi in Dio? Chi è per te Gesù Cristo?».

IL film attraverso il suo protagonista Clavio, eseguendo degli ordini, interpella la fede dello spettatore.

 

10/03/2016 – Il figlio di Saul

Nuovo Schindler List, cambierà radicalmente il modo di raccontare l’olocausto.
Un film che ci riporta dentro i campi di concentramento ma con un punto di vista diverso quello di Saul appunto; che viene reclutato nel gruppo di ebrei incaricati dai nazisti ad accompagnare, con l’inganno, lo sterminio degli altri prigionieri.

Costretto a questo compito crudele, Saul, riconosce il cadavere di quello che lui crede di essere suo figlio.
Spinto da un desiderio sacro di dare una degna sepoltura a un morto, si mette alla ricerca di un rabbino per poter recitare le preghiere.

Il viaggio che lo spettatore fa attraverso gli occhi di Saul, ci riporta dentro gli orrori dell’Olocausto, facendo emergere il sentimento della pietà, della compassione.

 

 

20/02/2016 – Chiamatemi Francesco

Film che raccontando il passato di Papa Francesco ci permette di scoprire chi è questo nuovo pontefice.
Il film racconta la figura di Jorge Mario Bergoglio, dalla sua giovinezza fino al giorno della sua elezione a vescovo di Roma.
Un racconto che non dipinge il futuro pontefice ne santo ne eroe, ma  sicuramente un uomo di fede, profondo, capace di relazioni, ma anche preoccupato e, a volte, dubbioso, sebbene determinato nonché coraggioso nel suo ruolo.
Senza chiedere nulla alle istituzioni ecclesiastiche, il regista è andato alla ricerca di chi l’ha conosciuto in Argentina per cogliere quei tratti quotidiani che molti di noi riconosceranno: che vanno dalla sua semplicità alla povertà nella sua vita, dalla sicurezza di sé alla devozione particolare per la Madonna, dalla mitezza di carattere alla fermezza espressa nelle sue decisioni.

 

15/01/2016 – INSIDE OUT

Viaggio metaforico nel nostro io alla scoperta  delle  emozioni.
Come possiamo avere controllo su di esse per non lasciarci sopraffare negli accadimenti della vita?
La storia del film racconta cosa succede nella testa della protagonista di undici anni quando con la famiglia si sposta  per via del nuovo lavoro del padre.
Le emozioni si accavallano, si influenzano, comandano; Gioia e Tristezza dovranno cercare di preservare i ricordi base per poter affrontare la soglia del nuovo e della pubertà che ormai si affaccia alla porte della nostra piccola preadolescente.
Questo è un racconto di formazione che si presta a molte letture personali, non solo per i giovani ma sopratutto per gli adulti.

 

09/10/2015 – Si alza il vento

Anche se di non nuovissima uscita riproponiamo questo capolavoro del Maestro Miyazaki dello studio Ghibli.

Il film è stato in concorso alla Mostra di Venezia 2013, dove è stato ben accolto da pubblico e critica

Nel Giappone pre conflitto bellico il piccolo Jiro Horikosci è  attratto dal lavoro dell’ingegnere aereonautico italiano Gianni Caproni. Jiro sogna di costruire aereoplani e diventare pilota. Se la miopia gli impedirà di essere pilota, il sogno del volo verrà conquistato in quanto non  scoraggiandosi ed impegnadosi  riesce ad entrare in una delle  industrie meccaniche giapponesi.

La storia di Horikoshi è in effetti esemplare come sintesi di un percorso pieno di speranze, obiettivi, delusioni, tutto affidato alla grande volontà di non arrendersi e di crescere.

20/07/2015 – WILD

Un film sull’avventuroso viaggio di purificazione per una donna in cerca di riscatto

Si sbaglia molte volte nella vita, si cade spesso e ci si rialza e se il coraggio ti è negato devi andare oltre il coraggio.
Cheryl Strayed interpretata da Reese Whiterspoon, provata sufficientemente dalla vita, dopo aver perso la madre che l’aveva salvata da un padre violento, Ormai adulta, moglie infedele e avvezza alla droga, sente il bisogno impellente di rimettersi sulla strada della bellezza per diventare quella donna che la madre voleva che divenisse.
Con uno zaino che le pesa quanto la sua stessa vita, decide di intraprendere per tre mesi un viaggio di «purificazione» sulle creste dei sentieri del Pacifico, il sentiero montano di 4286 chilometri che va dai confini meridionali del Messico fino ai confini con il Canada.
Senza alcuna esperienza, sola con se stessa, Cheryl, dopo essersi «persa nella selva del dolore» troverà «la strada per uscirne».
Un itinerario di due ore sullo schermo che mescola le fatiche e le paure della protagonista con i ricordi e i drammi che le passano nelle mente e nel cuore, in una sorta di flashback continui che spezzano puntualmente il lungo tragitto.
Tratto da una storia vera americana degli anni Novanta, si presenta come un racconto di resurrezione vissuto tra la natura selvaggia e gli incontri  provvidenziali lungo il cammino.
Se da una parte, l’esistenza è dura, non dimentichiamoci, cosa dice la protagonista: “la vera sfida è vivere”. Sempre e comunque.
02/06/2014 – COLPA DELLE STELLE 
Titolo originale The Fault in Our Stars è un film del 2014 diretto da Josh Boone, tratto dall’omonimo romanzo di John Green.

La giovane Hazel Grace Lancaster è sopravvissuta ad un cancro ai polmoni grazie all’assunzione di un farmaco sperimentale.

Viene costretta dai genitori a frequentare un gruppo di supporto per sopravvissuti al cancro, dove incontra Augustus “Gus” Waters, un ex giocatore di basket a cui è stata amputata una gamba. Gus e Hazel si innamorano e, grazie a lui, lei ritrova la voglia di vivere e di sorridere. Ma quando la loro relazione diventa sempre più profonda, Hazel cerca di allontanare Gus, per proteggerlo quando il male si ripresenterà.
Il male ritorna e Hazel viene ricoverata in ospedale con una grave polmonite; in quel momento Gus le dice di tenere a lei più di quanto si possa preoccupare del dolore che lei potrebbe causargli. Dimessa dall’ospedale, Hazel e Gus si recano ad Amsterdam per incontrare Peter Van Houten, l’autore del romanzo preferito di Hazel.
Ma il destino, scritto nelle stelle, ha in serbo per i due innamorati altre dure prove, infatti Gus morirà poco dopo, perché il cancro che aveva avuto è tornato e ha colpito più parti del corpo

Da vedere perché troppo spesso dimentichiamo che non conta il tempo in amore ma la qualità del rapporto.

21/03/2014 – BLADE RUNNER

Blade_Runner_poster1982 diretto da Ridley Scott.
È uno dei più celebri film di fantascienza, liberamente ispirato al romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick.
Il film è ambientato in una Los Angeles distopica dell’anno 2019. La tecnologia ha permesso la creazione di esseri analoghi agli umani, detti ‘replicanti’, utilizzati come schiavi, dotati di capacità intellettuali e forza fisica estremamente superiori agli uomini, ma con una longevità limitata a pochi anni. Sei replicanti del modello più evoluto (tre femmine e tre maschi)

L’opera fu acclamata dalla critica e, nonostante lo scarso successo al botteghino, Blade Runner è diventato un film di culto nella fantascienza cinematografica.
È ritenuto da molti più di una semplice pellicola di genere, poiché si confronta con temi profondi come l’umana paura di morire, l’anelito all’immortalità, la nostra debolezza di fronte ad eventi più grandi di noi, ma anche la capacità di alcuni di dar prova di una grandissima quanto inaspettata generosità.

In Blade Runner possiamo identificare un altro aspetto di natura filosofica e religiosache costituisce l’elemento cardine di tutto il film: basterebbe considerare le parole dell’androide che rifiuta la morte perché si sente diverso e migliore degli umani.
I replicanti si pongono le domande fondamentali che ogni uomo si pone: Chi sono ?  Chi è l’altro? Prova davvero i miei stessi sentimenti, ha i miei stessi pensieri? L’universo che percepisce è come il mio? Il mondo interiore che mi caratterizza come soggetto appartiene a me e soltanto a me.  Questo rapporto tra ente ed essere (oggettività/soggettività) e il continuo rimando di riflessione in tutto il film.
Nei protagonisti replicanti l’affermazione di esistere come esseri viventi con sentimenti e pensieri è forte, esseri non umani che però possono affermare  Il “cogito ergo sum” di Cartesio.

Questo è il tema dominante di tutto il film.
Anche se il cacciatore di andoridi interpretato da Harrison Ford ritiene che la bellissima Rachael (interpretata da Sean Young) sia un androide, questa proprio  per la sua perfezione tecnologica non si differenzia sostanzialmente da lui perché non amarla? Che cosa distingue l’uomo vero dall’androide? Anche lei possiede sentimenti, anche lei può piangere, anche lei ha ricordi, magari prefabbricati ma che  crede suoi.
Questo è il dramma dei replicanti: scoprire di essere un oggetto; ma in fondo è anche il dramma del cacciatore di androidi: solo con sé stesso, chiuso nella sua soggettività, nel giudicare il giusto e sbagliato, nell’avere diritto di vita e di morte sui replicanti.

Anche il tema  libertà/schiavitù  è uno dei temi  principali del film.

Film di fantascienza ma non solo di fantascienza

14/03/2014 – LA PASSIONE DI CRISTO
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La passione di Cristo è un film del 2004 scritto e diretto da Mel Gibson.

Il film è stato interamente girato in Italia.
Prima data di uscita: 25 febbraio 2004 (USA)
Regista: Mel Gibson
Musica composta da: John Debney
Sceneggiatura: Mel Gibson, Benedict Fitzgerald

Il film è aperto dalla citazione di un versetto del Libro di Isaia (53,5: dai cosiddetti “carmi del servo sofferente”), scritto nell’VIII secolo a.C., che la tradizione cristiana riferisce a Gesù, giusto perseguitato.
La vicenda si concentra sulle ultime ore di vita di Gesù Cristo, dall’arresto nell’Orto degli Ulivi, al processo sommario presso il Sinedrio ePonzio Pilato, alla sua atroce flagellazione, fino alla morte in croce e risurrezione.
Il più vero e vivo film sulla passione di nostro Signore Gesù Cristo, commovente sotto ogni aspetto

 

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